I contesti organizzativi e lavorativi sono caratterizzati da vari gradi di “costrittività”. Con il termine costrittività si intende una riduzione delle libertà individuali, necessaria per far si che un sistema si organizzi e funzioni in maniera efficiente ed efficace.
Nel corso dei secoli, è stata infatti tramandata e sempre più applicata l’idea che l’organizzazione, intesa come struttura gerarchica con vari gradi e suddivisione di potere, responsabilità e mansioni, sia lo strumento più utile al raggiungimento di obiettivi comuni.
“Lo sforzo di due o più individui che lavorano assieme, verso un traguardo comune, è più efficace della somma degli sforzi degli individui che lavorano separatamente” (B. Cornell)
Lo psicologo, che abbia conseguito un’adeguata formazione in materia di consulenza tecnica in ambito forense, può essere chiamato come esperto in diversi ambiti e in varie forme di intervento.
Con il termine criticismo si intende un atteggiamento di rimprovero ripetitivo e pervasivo, in cui chi rimprovera mostra il proprio disappunto o disapprovazione a qualcuno, in modo che questi possa correggere il suo errore o ravvedersi. Il rimprovero presuppone una valutazione negativa di un comportamento o atteggiamento, che viene ritenuto sbagliato e non dovrebbe esistere (non dovrebbe presentarsi, manifestarsi). La critica o rimprovero sembra quindi ad essere guidata dal rispetto di una “norma” che può essere vista come prestabilita e “universale” e non come una preferenza personale.
Procrastinare: l’atto di rimandare inutilmente e irrazionalmente (senza una buona ragione o reale necessità) compiti o attività, fino al punto da sperimentare un disagio soggettivo (interiore), è un problema assai noto.
L’essere umano è un animale sociale. Il bisogno di relazione è una delle necessità fondamentali, che guida e motiva le persone per tutta la vita, influenzando notevolmente il benessere e la qualità di vita.
Non solo gli adulti, ma anche i bambini e gli adolescenti possono andare incontro a problematiche emotive e psicologiche, riguardanti vari aspetti della loro quotidianità, e di conseguenza possono beneficiare di interventi di approccio cognitivo comportamentale.
Ruminazione e Rimuginio sono considerate come forme di pensiero negativo ripetitive. Si manifestano rispettivamente negli stati depressivi e nelle problematiche ansiose.
Con il termine “autostima” si intende l’opinione generale che abbiamo su noi stessi, il valore che ci diamo come persone. Quando si parla di “bassa autostima” o “svalutazione di sé” il tono globale assume un polo negativo. In altre parole, le persone con scarsa stima di sé hanno una visione negativa del proprio valore, incondizionata, pervasiva e di lunga durata.