Tempo e clima natalizio: le prime nevicate, gli addobbi, le luci colorate, l'allestimento di alberi e presepi, le ghiottonerie locali tipiche, le allettanti vetrine, i classici jingle delle pubblicità, le letterine dei bimbi, le richieste dei ragazzi, i desideri degli adulti.
Per finire con i caratteristici luoghi comuni: ma a Natale si è tutti più buoni? Mah... non saprei. E a Natale si è tutti più felici? Ecco, questo proprio no.
Le feste possono essere momenti difficili per chi già soffre di disturbi depressivi o ansiosi durante l’anno, ma le ricorrenze “imposte” possono essere fonte di sofferenza anche per chi vive particolari condizioni personali. Lutti recenti, separazioni, licenziamenti, difficoltà economiche, liti familiari, sono solo alcuni dei numerosi fattori che possono contribuire a creare disagio e stress. A questi si legano aspettative non realizzate, difficoltà relazionali, pressione sociale per i consumi, cambiamenti della routine, modificazioni nell’alimentazione.
Sempre più spesso, all’arrivo della stagione invernale fanno seguito un bel gruzzolo di fastidiosi sintomi fisici e psicologici. Dolori articolari e muscolari, affaticamento, stanchezza, difficoltà di concentrazione, aumentato bisogno di cibo e di sonno: questi sono alcuni dei segnali più comuni del cambio stagionale.
Quanto siamo capaci di affermare i nostri diritti, le nostre posizioni, di esprimere liberamente il nostro parere anche se contrario alla maggioranza? In altre parole siamo in grado di dire No (senza sentirci in colpa!)? Se la risposta è si, allora siamo soggetti assertivi. Se la risposta è no, dovremo imparare ad esserlo.
Sebbene si parli spesso del concetto di autostima e dell’importanza di sviluppare una buona considerazione di sé, molto meno si sente parlare di autoefficacia. Eppure i due costrutti sono in strettissimo rapporto, tanto da influenzarsi reciprocamente. Per semplificare si potrebbe rappresentare l’autoefficacia come una parte costituente il concetto di autostima.