La sindrome natalizia

Tempo e clima natalizio: le prime nevicate, gli addobbi, le luci colorate, l'allestimento di alberi e presepi, le ghiottonerie locali tipiche, le allettanti vetrine, i classici jingle delle pubblicità, le letterine dei bimbi, le richieste dei ragazzi, i desideri degli adulti.

Per finire con i caratteristici luoghi comuni: ma a Natale si è tutti più buoni? Mah... non saprei. E a Natale si è tutti più felici? Ecco, questo proprio no.

Le feste possono essere momenti difficili per chi già soffre di disturbi depressivi o ansiosi durante l’anno, ma le ricorrenze “imposte” possono essere fonte di sofferenza anche per chi vive particolari condizioni personali. Lutti recenti, separazioni, licenziamenti, difficoltà economiche, liti familiari, sono solo alcuni dei numerosi fattori che possono contribuire a creare disagio e stress. A questi si legano aspettative non realizzate, difficoltà relazionali, pressione sociale per i consumi, cambiamenti della routine, modificazioni nell’alimentazione.

 

In occasione di tali eventi la situazione psicologica sembra inoltre complicarsi a causa del maggior tempo libero (quindi tempo per pensare e lasciarsi andare a rimuginazioni), della riunione con il nucleo familiare (specialmente se esistono conflitti e tensioni irrisolte e annose), dell’affiorare di ricordi legati alle ricorrenze passate, dell’incapacità di godere a pieno un momento ritenuto (e sponsorizzato!) comunemente come felice e sereno. E’ proprio il desiderio e il bisogno di dover corrispondere all’ideale perfetto di “famiglia gioiosa e riunita attorno al focolare” che rende questi giorni ancora più tristi e angoscianti.

I sintomi più comuni che possono insorgere o acutizzarsi nei soggetti che sperimentano questa sofferenza sono: mal di testa, agitazione generale, sintomi depressivi accompagnati da mancanza di voglia e piacere, apatia, disturbi del sonno, sensi di colpa, irritabilità, pessimismo.

Alcuni piccoli accorgimenti possono aiutare a superare meglio il periodo critico.

  • Come prima cosa non è obbligatorio rispettare il “copione” della felicità: se stiamo affrontando un momento difficile si ha tutto il diritto di prendere il tempo necessario per superarlo, anche se ciò comporta esprimere dolore e sofferenza.
  • In secondo luogo è consigliato non stravolgere eccessivamente i ritmi, le abitudini e le condotte alimentari. Tra gli eccessi in cui si cade più facilmente ci sono quelli relativi agli acquisti smodati e al cibo. Bisogna stare attenti a non spendere più di quanto possiamo permetterci e a non trasgredire troppo dal nostro regime alimentare, specialmente se si sta affrontando una particolare dieta. Gli stravizi, anche se fonte immediata di euforia, sono fattori di rischio per lo sviluppo di sintomi depressivi e sensi di colpa successivi.
  • Al contrario è utile ritagliare del tempo per ricaricarsi e rilassarsi. Ciò può avvenire anche tramite la dedizione ai propri hobby e ad una regolare attività fisica.
  • Infine viene suggerito di non restare isolati, ricercare possibili contatti e non fermarsi a fare confronti con il passato o rispetto a situazioni altrui.

Solitamente la sintomatologia ha una durata ridotta, che perdura costante per il periodo festivo per poi cessare al rientro alla quotidianità. Tuttavia in alcuni casi tali sensazioni possono mantenersi e prolungarsi: in questi casi diviene necessaria la richiesta di un sostegno psicologico presso uno specialista.

 

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Dott.ssa Chiara Francesconi

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Autori: J.Young, J.Bowlby, Jon Kabat Zinn, G. Liotti, Aaron Beck & Albert Ellis

Dott.ssa Chiara Francesconi - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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