Io penso positivo...

Vi siete mai chiesti come mai tra i modi di esprimere il “pensare” ci siano anche “modo di vedere” e “punto di vista”? Forse perché per la maggior parte i nostri pensieri sono rappresentati da immagini. Più un pensiero è forte, più è vivida la sua rappresentazione. E più è potente un’immagine più si rafforza il pensiero a riguardo.

Una tecnica utilizzata nei percorsi di gestione dello stress, nei training per l’autostima e soprattutto nella preparazione mentale degli sportivi, è quella di ricorrere al pensiero positivo legato alla visualizzazione positiva.

 

Attenzione però, positività non coincide con l’ottimismo utopistico. Non è un “dai che ce la fai” buttato lì a caso.

Allo stesso modo visualizzare non significa fantasticare o crearsi un’illusione, e nemmeno fare un sogno ad occhi aperti. In tutti questi casi le immagini che si formano sono legate ad emozioni o stati d’animo attivanti (di rabbia o di euforia, di rivincita, di giustizia o di successo) o vengono vissuti durante la fase di risveglio e a bassi livelli di coscienza.

E allora cos’è il pensiero positivo

E’ quello che si viene a creare in condizioni di distacco e di tranquillità, (spesso raggiunte attraverso tecniche di rilassamento), che consentono di mantenere lucidità, controllo e piena consapevolezza dell’ambiente ma anche e soprattutto di se stessi, delle proprie risorse e dei propri limiti.

Positività che prende l’accezione di “mettere il luce le potenzialità rispetto alle debolezze”, perché tiene conto dei punti di forza e delle carenze personali, facendo in modo che le prime prevalgano e vengano amplificate al massimo.

Positività come “qui e ora”. Vivere legati al passato, ai pensieri, ai ricordi genera solitamente tristezza, malinconia, rabbia, rancore; sentimenti negativi che intralciano il presente. Orientarsi al futuro, pensare costantemente all’ignoto che ci attende, alle possibilità che potranno presentarsi o meno, causa ansia, preoccupazione, timori. Pensare positivo è pensare rivolti al presente, godersi a pieno il momento attuale, assaporare le piccole cose.

Ed infine pensiero positivo come propositivo di obiettivi mirati, individuali, accessibili, raggiungibili e motivanti, fissati sempre sulla base delle possibilità presenti. Scopi che si riferiscono sia al breve termine, fondamentale per mantenere vivida la motivazione, che permettono di percepire il cambiamento in atto e la conquista del benessere, così come obiettivi di lunga data, per darsi dei punti di arrivo e migliorare l’intera qualità di vita.

Solo in queste condizioni è possibile far emergere pensieri ed immagini utili e favorevoli al raggiungimento del benessere psicofisico e di obiettivi ambiziosi!

 

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Dott.ssa Chiara Francesconi

chiarafrancesconi.psico@gmail.com

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Autori: J.Young, J.Bowlby, Jon Kabat Zinn, G. Liotti, Aaron Beck & Albert Ellis

Dott.ssa Chiara Francesconi - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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