Noi, i viaggiatori del tempo.

Il concetto di tempo è fondamentale nella vita umana, e non solo nella sua accezione oggettiva. Non esiste soltanto il ritmo scandito dall’orologio, anzi.

La componente soggettiva si intravede già pensando alla percezione del trascorrere delle ore. Quante volte ci troviamo a dire “Oh, il tempo è volato!” oppure “ Sembra che non passi un minuto!”. Spesso la cognizione temporale è associata alla situazione in cui ci si trova, alle condizioni che generano in noi diverse emozioni: euforia, divertimento, noia, tristezza, indifferenza, ansia.

 

Tuttavia, c’è anche un altro modo di considerare la soggettività del tempo. Possiamo dire che l’esperienza umana solitamente viene racchiusa in tre categorie temporali: passato, presente e futuro.

In ognuno di noi c’è la tendenza a propendere per una di queste tipologie. Vi sono individui fortemente legati al passato, altri focalizzati sul presente ed altri ancora proiettati al futuro. La relativa dominanza di una categoria temporale sull’altra, viene definita prospettiva o orientamento temporale. Queste tendenze sono influenzate da caratteristiche personali, così come da condizioni sociali, culturali, scolarità, religione e altro ancora. Le prospettive temporali possono influenzare i giudizi, le scelte ed i comportamenti degli individui, arrivando a diventare disposizioni personali, modi caratteristici di pensare ed agire, che potrebbero riservare pericolose conseguenze, a vari livelli.

Il professor Philip Zimbardo si è interessato ampiamente a questa tematica, arrivando a definire le specifiche prospettive:

  1. Le persone orientate al Futuro mostrano un riguardo particolare per le conseguenze e gli esiti delle attuali decisioni e azioni. Sono soggetti che predispongono sempre nuovi obiettivi e si impegnano per raggiungerli, alcune volte a discapito di svago, relazioni sociali, e tentazioni vissute come un’inutile perdita di tempo. Non vedono a pieno la realtà presente, perché troppo presi ad immaginare un possibile mondo futuro. Tendono ad essere individui di successo, sia in ambito scolastico che lavorativo. A livelli eccessivi, possono percepire il tempo come incalzante e gli impegni come urgenti, tanto da provocare elevato stress a se stessi e a chi li circonda. Possono sviluppare condotte eccessivamente salutistiche, ricorrere a frequenti check up medici e a particolari alimentazioni controllate.
  2. Le persone orientate al Passato sono focalizzate sui ricordi, le tradizioni, la famiglia e i legami. La prospettiva passata può essere positiva o negativa, a seconda che il tempo trascorso venga ricordato come felice, sereno, spensierato, con sentimenti nostalgici o piuttosto come traumatico, doloroso e difficile. Nel primo caso i soggetti tendenzialmente dimostrano una buona autostima, propensione a stringere forti legami e relazioni serene. Tuttavia a livelli eccessivi, possono mostrare dipendenza dal nucleo familiare e difficoltà ad allontanarsi dalle solite amicizie, un po’ come se quelli fossero i luoghi sicuri, di protezione dal mondo. Nel caso opposto di un passato turbolento ed infelice, le persone possono portarsi dietro e vivere di rabbia, rancore, amarezza, rammarico. In ogni caso un eccessivo legame con il passato, ed una visione attuale fortemente influenzata dai ricordi, porta ad estrema cautela, conformismo, chiusura verso cambiamenti e nuove esperienze.

Anche le persone che vivono nel presente, possono essere suddivise in due sottotipologie:

I soggetti orientati al Presente Edonistico vivono il momento, ricercano sensazioni forti, si appassionano alle sfide, sono aperti alle relazioni, ai contatti sociali e alle avventure. Sono individui poco portati a cogliere le conseguenze dei loro comportamenti ed evitano di pianificare e analizzare costi e benefici delle scelte. Tendenze eccessive a questa tipologia di presente possono portare a stili di vita non salutari, maggior rischio di incidenti ed infortuni, fallimenti nella carriera scolastica e lavorativa. 

Gli individui caratterizzati da una tendenza al Presente Fatalistico, al contrario, si sentono intrappolati, presentano sfiducia, mancanza di speranze, fino alla disperazione. Ritengono di non avere il controllo della propria vita, che piuttosto viene regolata da agenti esterni (politici, spirituali, o altro) e non c’è possibilità di cambiare l’inevitabile futuro. I sentimenti di impotenza si legano ad ansia, depressione e rabbia.

Presi a “piccole dosi” tutti gli orientamenti contengono i loro benefici, quando applicati al momento giusto, nella giusta situazione. Sono invece le tendenze eccessive a compromettere la funzionalità e l’adattamento dell’individuo.

Per creare e mantenere il benessere e la salute, dovremo essere in grado di passare facilmente e costantemente da una condizione all’altra: oscillare tra passato, presente e futuro.

Le ricerche hanno infatti ampiamente rilevato che imparare ad alternare le prospettive temporali ci consente di prendere totalmente parte a quello che si fa o che accade, in modo consapevole ed emozionante, e permette di fare scelte ottimali e di vivere una vita più felice e soddisfacente.

 

Riferimenti:

Zimbardo P. and Boyd J. Putting (1999) Time in Perspective: A Valid, Reliable Individual-Difference Metric. The Journal of Personality and Social Psychology, Vol. 77,p. 1271-88.

 

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Dott.ssa Chiara Francesconi

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Autori: J.Young, J.Bowlby, Jon Kabat Zinn, G. Liotti, Aaron Beck & Albert Ellis

Dott.ssa Chiara Francesconi - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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