"Ti dico di no!": come diventare assertivi.

Quanto siamo capaci di affermare i nostri diritti, le nostre posizioni, di esprimere liberamente il nostro parere anche se contrario alla maggioranza? In altre parole siamo in grado di dire No (senza sentirci in colpa!)? Se la risposta è si, allora siamo soggetti assertivi. Se la risposta è no, dovremo imparare ad esserlo.

Che cos’è l’assertività? E’ un’abilità sociale che consente di promuovere i propri interessi e di manifestare in modo onesto il proprio pensiero. Si basa sulla conoscenza e sull’accettazione di sé stessi, dei propri pregi e difetti, e nella capacità di mostrarsi agli altri senza timori. Una persona assertiva è dotata di buona autostima, è consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, ha degli obiettivi chiari e definiti.

 

La mancanza di assertività, per contro, si rintraccia nella passività, nel ritiro sociale, nel disagio e nell’ansia sottostanti al doversi esprimere. Un pensiero piuttosto comune nei soggetti scarsamente assertivi è quello di non dover mostrare ansia, di dover dare sempre l’idea di essere persone tutte d’un pezzo, equilibrate, padrone di se stesse e delle circostanze. In caso contrario passerebbe un’idea di debolezza e inadeguatezza. Tuttavia il costante timore di apparire ansiosi agli occhi altrui, altro non fa che aumentare la probabilità che ciò si verifichi, sia che il soggetto si esponga, sia che resti in disparte.

L’assertività si colloca in una posizione centrale tra i poli dell’aggressività e della passività, costituendo una modalità di relazione con l’altro orientata all’ascolto, alla mediazione, ma anche alla libera espressione delle proprie opinioni. Il soggetto assertivo persegue i propri scopi, senza scavalcare gli altri o imporsi su di essi. 

Quali sono allora le regole essenziali per sviluppare un atteggiamento assertivo? 

  • Innanzitutto imparare a comunicare i propri bisogni e desideri, e imparare a dire di No!  In altre parole esprimere il proprio punto di vista, e non temere di mostrarsi in disaccordo.
  • Seguono l’aprirsi e il raccontare di sé, evitando di rimanere soltanto ad ascoltare la narrazione degli altri. Il silenzio è importante, è indice un buon dialogo e di ascolto, non ha quindi valenza negativa. Tuttavia si può essere portati a restare in disparte quando sorgono sensazioni di disagio, di inadeguatezza, di inferiorità. In questi casi è importante ricordare a se stessi che tali sentimenti sono “propri”, nel senso che gli altri non li stanno facendo sperimentare appositamente. E’ necessario prendere le distanze e razionalizzare tali sensazioni, senza considerarle tentativi di manipolazione altrui da cui difendersi o nascondersi.
  • Anche imparare a chiedere spiegazioni o chiarimenti qualora non si sia capito un concetto o un discorso rientra tra le difficoltà da superare per diventare più assertivi.
  • Ammettere i propri errori ed accettare la possibilità di cambiamenti di opinione. Tutti subiamo degli smacchi, sbagliamo e possiamo anche fare retromarcia rispetto alle nostre convinzioni. Questo non deve essere per forza visto come segno di inadeguatezza o incoerenza.
  • Mostrarsi autoironici e autocritici sono modalità che consentono di mantenere l’ansia a livelli accettabili e di accrescere la propria autostima.
  • Infine anche accettare complimenti, senza sminuirli o ingigantirli, è indice di consapevolezza di sé e quindi apprezzamento delle proprie qualità. Il mito della modestia, spesso radicato nelle credenze personali, porta all’incapacità di riconoscere i propri meriti e all’autosvalutazione, in virtù di un equilibrio che in realtà porta solo ad innescare depressione e ansia.

Riuscire ad adottare un comportamento assertivo significa migliorare la propria vita sociale e relazionale, nonché incrementare la qualità di vita personale, acquisendo fiducia in sé stessi, rispetto e dignità. Tutti possono riuscire a diventare più assertivi; il cambiamento è possibile ad ogni età.

Richiedendo aiuto ad un professionista, è possibile intraprendere percorsi individuali e personalizzati sull’incremento dell’assertività. Anche la partecipazione a training assertivi di gruppo può rappresentare una valida risorsa, in quanto fornisce occasione diretta per confrontarsi con altri e lavorare sui rapporti interpersonali. Quello che conta è il desiderio e la voglia di affrontare il cambiamento.

I soggetti devono anche essere coscienti dei “rischi” a cui possono andare incontro, come lo scontro con i propri limiti. Non tutti siamo in grado di raggiungere l’eccellenza in ogni cosa e non tutti gli obiettivi sono realizzabili.

Il cambiamento inoltre non avviene improvvisamente ma piuttosto per passi graduali, per cui è importante concentrarsi e trarre soddisfazione anche dai piccoli obiettivi, cercando di mantenere elevata la motivazione personale.

 

A questi link, si trovano degli esempi di libri di auto-aiuto per sviluppare assertività:   Mi vado bene? Autostima e assertività   

Assertività. Come liberarsi dall'approvazione altrui e cominciare a vivere    Le persone sensibili sanno dire no. Affrontare le esigenze degli altri senza dimenticare se stessi

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Dott.ssa Chiara Francesconi

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