Il cesto dei tesori: giocare con i 5 sensi.

Il cesto dei tesori è un'attività di gioco e di stimolazione sensoriale ideata e sperimentata dalla psicopedagogista Elinor Goldschmied per bambini da 6 a 12 mesi circa, e attualmente adottata in molti asili nido. E' tuttavia una proposta educativa facilmente realizzabile anche in casa.

Il cesto dei tesori si basa sul presupposto che a quest'età i piccoli iniziano a stare seduti con maggior stabilità, traggono piacere e curiosità dall'afferrare oggetti e tenere cose in mano.. e anche al portarsele in bocca. In altre parole iniziano ad esplorare il mondo: e quale strumento migliore se non fornirgli materiali stimolanti, appartenenti al mondo reale e al loro ambiente, per soddisfare la loro curiosità e conoscenza.

I bambini sono attratti istintivamente dalle cose che li circondano e che vedono, ma spesso non riescono o non possono toccarle (perché non adatte o sicure, e quindi tenute a distanza dal loro raggio di azione!). Apportando piccole modifiche agli oggetti della vita quotidiana è però possibile consentire loro questa importante ed appagante esperienza sensoriale e di scoperta.

Dalla nascita ai 2 anni di età circa, i bambini attraversano infatti la fase di sviluppo “senso-motoria”, che indica il bisogno di usare il corpo e i cinque sensi per apprendere nozioni sull'ambiente e sulle reazioni e conseguenze di movimenti e comportamenti. E' questa la prima fase di sviluppo cognitivo del bambino.

Come ci si prepara al cesto dei tesori?
Innanzitutto sarebbe bene utilizzare un cestino (ad esempio di vimini, ma rivestito di stoffa, per evitare schegge) ben robusto ma senza manici, per facilitare il raggiungimento degli oggetti contenuti all'interno, senza pericolo di restare impigliati per i bambini.
Il cestino non dovrà essere sempre a disposizione del bambino, quanto piuttosto proposto dal genitore (o dall'educatrice) come attività specifica in un momento della giornata. In questo modo si potrà creare uno spazio tranquillo e protetto, costituito da tappeti e cuscini su cui disporre il cesto e il bambino. La presenza dell'adulto è fondamentale per garantire la sicurezza, tuttavia egli deve restare soltanto una presenza osservante e non deve interferire con l'attività di esplorazione del bambino, il quale molto probabilmente passerà ad esaminare un oggetto dopo l'altro, scuotendolo, portandolo alla bocca, lanciandolo, riprendendolo e  così via.
Essere spesso interrotto da verbalizzazioni e commenti (del tipo “bravo”, “bene”, “prendi quest'altro”, ecc..) potrebbe provocare nel bambino una sensazione simile a quella che proviamo noi adulti quando ci sentiamo disturbati mentre svolgiamo un lavoro, un compito o semplicemente siamo interessati a guardare/ascoltare qualcosa.
Mantenendoci nel ruolo di osservatori, possiamo però notare quando il bambino necessita o desidera il nostro coinvolgimento: ad esempio se ci porge un oggetto o se ci guarda sorridendo o con faccia dubbiosa.

Che cosa mettere nel cesto?
Si dovrebbero inserire oggetti costituti di vario materiale:
per stimolare il tatto: cose di diversa consistenza, forma e peso. Dagli oggetti morbidi e spugnosi, ai materiali duri e compatti. Dalle cose fredde a quelle più calde.
Per stimolare l'olfatto: oggetti profumati, dalla frutta a sacchetti odorosi.
Per stimolare l'udito: oggetti che producano suoni differenti, da quelli metallici a quelli in legno. Da quelli brevi a quelli prolungati.
Per stimolare la vista, selezionare cose dai diversi colori, lunghezze e lucentezze.
Il gusto è probabilmente il senso di più difficile stimolazione in quanto tali oggetti non sono effettivamente mangiabili! Ma portandoli alla bocca, il bambino avrà certamente modo di apprezzarne le diverse sensazioni.

La regola base è di evitare oggetti “finti” di plastica o sintetici, come sono spesso i giochi commerciali, che rappresentano la forma dell'oggetto ma non ne posseggono le caratteristiche sensoriali (ad es. finti martelli, finti fiori ecc...)

Tra i tanti suggerimenti, queste sono alcune delle possibilità:
oggetti naturali: grossi ciottoli, sassi e conchiglie (non piccoli che possono essere ingoiati), grosse castagne, piume grandi, grosse noci, spugne naturali, limoni, mele
oggetti di materiale naturale: gomitoli di lana, spazzolino da denti, pennelli da barba, pon pon, sottobicchieri in bambù, rocchetti di legno, grossi anelli da tenda, cucchiaie di legno, ciotoline di legno, nacchere, pettine in legno, mazzo di chiavi, formine per dolci in metallo, piccolo imbuto, mazzo di campanelli, triangolo musicale, scatoline sigillate con dentro fagioli, ghiaia, riso... palla da tennis, palle “antistress” di gomma, bambolina di pezza, sacchettini di tessuto con lavanda, garofano, timo, rosmarino... pezzi di cartone, block notes, cilindri di carta igienica.

Il cesto dovrebbe contenere almeno 30 elementi differenti, che nel tempo andranno sostituiti a rotazione (o buttati se logori e rovinati!), per evitare che il bambino inizi ad annoiarsi giocando sempre con gli stessi oggetti.

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Dott.ssa Chiara Francesconi

chiarafrancesconi.psico@gmail.com

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Riferimenti terapeutici

Schema Therapy, Teoria dell'Attaccamento, Circle of Security, Mindfulness, Alleanza Terapeutica, Psicoeducazione.

Autori: J.Young, J.Bowlby, Jon Kabat Zinn, G. Liotti, Aaron Beck & Albert Ellis

Dott.ssa Chiara Francesconi - Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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